Quali sono le differenze con i rizomi?
Comprare luppolo in rizoma non solo è pericoloso perché radici sane e malate sono a contatto con parti meccaniche e vengono così contaminate da virus e malattie radicali impossibili da curare, ma è anche una fregatura, proprio perché il rizoma non è altro che lo scarto della lavorazione meccanica primaverile del luppoleto. Le nostre piante vengono prodotte da talea e da vitro solo da madri controllate.
Un luppolo in vaso lo puoi piantare in ogni stagione, fatta eccezione per i periodi di freddo e caldo intenso.
Per portare una delle nostre piante alla vendita ci vogliono almeno 6-8 mesi di coltivazione, a differenza delle poche ore della lavorazione di un rizoma senza garanzie sul DNA e sul Verticillium.
Come mi devo comportare quando arrivano le piantine?
Se al momento dell’acquisto le piante sono a riposo invernale si sconsiglia di piantare con terreno ghiacciato o troppo bagnato a causa delle piogge. Le piante in vaso possono essere conservate all’esterno fino a -10/15°C purché al riparo dalla pioggia e mantenute idratate a dovere. Per praticità una piantina deve avere un peso tra i 400 e gli 800gr. Quindi una media di 500gr di peso indica che la pianta è bagnata a sufficienza. Mantenere le nostre piante in cucina o in salotto è sconsigliabile. Quindi si consiglia di ripararle sottotetto all’aperto, anche al sole come si fa per le piante in vaso da esterno.
Nelle piante che mi sono arrivate non sono visibili le gemme, è un problema?
Le piante vengono controllate prima della spedizione. Spesso alcune varietà non presentano gemme superficiali, ma gemme avventizie sotto il colletto. Se le piante verranno conservate secondo i nostri consigli, in primavera le gemme latenti germoglieranno dal sottosuolo.
Quali sono le zone ed il clima migliori per la coltivazione del luppolo?
Il luppolo può essere coltivato con successo in Italia fino a 1200 m s.l.m.
Una pianta matura non teme il gelo, ma può avere risultati inferiori in condizioni di caldo eccessivo, scarsa ventilazione, cattivo drenaggio e inadeguata preparazione del terreno.
Quali sono le produzioni medie di luppolo per pianta?
Essendo l’Italia un paese con zone climatiche completamente diverse e con terreni di diversa natura, è difficile poter dare dati ufficiali.
Tuttavia, volendo dare un valore puramente indicativo e non vincolante, si può dire che una media varietale di produzione si aggira tra 0,80 e 1,60kg per pianta di sostanza secca. Questo dato si basa ovviamente su una coltivazione con impianto professionale a pieno sviluppo.
Questi valori possono essere abbondantemente superati, adottando soluzioni tecniche adeguate.
Quando posso mettere a dimora una pianta di luppolo?
Una pianta di luppolo in vaso si può piantare quasi sempre.
Si sconsiglia comunque di piantare con terreno ghiacciato, troppo bagnato, non preparato a dovere per l’impianto (vangatura, drenaggio, concimazione) e in piena estate se non si dispone di irrigazione costante.
Come deve essere interrata la pianta?
Una volta scelto il momento adeguato per piantare, la preparazione del terreno consisterà in una vangatura profonda, con mezzi meccanici o manuali per almeno 30cm di profondità. Si consiglia di incorporare al momento della lavorazione letame palettato bovino/equino, e cornunghia, in ragione di 2/3 manciate di entrambi per pianta, ben mischiati con la terra. La pianta deve essere piantata in posizione rialzata rispetto al piano campagna, in modo tale da evitare ristagni idrici al colletto.
È importante assicurarsi del buon drenaggio del terreno, e in caso contrario, aggiungere ghiaia fine al momento della vangatura.
Il luppolo si adatta bene a pH di 5.5-8 a seconda delle varietà. Abbiamo constatato però che molte varietà ben si adattano ad un pH superiore al 7.5.
Essendo le nostre piante fornite in vaso quadrato, si sconsiglia di rompere le radici prima della messa a dimora.
Subito dopo il trapianto, dovrà seguire una prima bagnatura, qualora non piova nell’immediato.
Qual è la distanza da mantenere tra una pianta e l’altra?
La distanza adeguata è di 1m tra piante della stessa varietà e almeno 2 metri tra varietà diverse, questo per evitare la confusione varietale attraverso i rizomi.
Quanto possono svilupparsi in altezza le piante?
Una pianta di luppolo può raggiungere altezze notevoli, in natura superiori anche ai 10m. Una pianta coltivata per uso hobbystico, può essere mantenuta ad un’altezza di almeno 3m. Sono diverse le forme di allevamento che si possono scegliere, ma il sesto d’impianto alla tedesca è quella che consigliamo a livello professionale, ovvero pali alti 6m fuori terra, file ogni 3m, una pianta ogni metro sulla fila, pali a quadrilatero 9m x 9m. I supporti aerei sono in cavo d’acciaio con spessore diverso, ai quali vengono fatti salire i germogli primaverili tramite corda in SISAL, Fibra di Cocco, o filo di ferro acciaioso sottile. Per durata, resistenza ed ecologia si consiglia il Sisal.
Ci sono delle accortezze da seguire per la costruzione dei supporti?
Quando si costruiscono i supporti, è molto importante tenere in considerazione la spinta del vento ed il peso della pianta con la vegetazione bagnata.
Una pianta matura in piena fioritura, in un impianto professionale (6m), si calcola possa pesare bagnata circa 16-20kg. Pertanto prendendo in considerazione questo dato si potrà calcolare la dimensione dei cavi in acciaio, la dimensione ed il numero di ancore per fissare il capofila.
In Italia i pali in legno con qualità, prezzo e durata superiore sono di castagno calabro; segue il larice, si sconsiglia l’abete per durata.
Posso coltivare il luppolo in vaso sul balcone?
La coltivazione del luppolo in vaso è possibile, ma se non eseguita in maniera ottimale, porta a scarsi risultati.
Quando si prende in considerazione di coltivare un luppolo in vaso si deve tener conto dell’adeguato circolo d’aria necessario, della corretta e costante bagnatura, della concimazione ottimale, e dell’esposizione.
La posizione ideale per una coltivazione in vaso è con il sole diretto sulla chioma al mattino e con ombra pomeridiana.
Si consiglia di usare un vaso di almeno 35cm di diametro, senza sottovaso. Nel caso in cui l’uso del sottovaso si renda necessario per il quieto vivere ed il buon vicinato, è bene tenere il vaso in posizione rialzata rispetto al sottovaso, in modo da evitare che le radici rimangano a bagno nei periodi piovosi.
Nel fondo del vaso si DEVE creare un drenaggio di almeno 3 cm (a seconda della profondità del vaso scelto), si DEVE usare un terriccio professionale possibilmente con pomice acquistabile in vivai o garden center seri. Qualora non sia disponibile il terriccio con pomice, prendete il migliore che trovate e aggiungete ghiaia fine o argilla espansa. Trapiantate di seguito la pianta alla stessa altezza del livello del vaso che vi abbiamo inviato, senza ricaricare terriccio sul colletto.
Come bisogna regolarsi con l’acqua?
L’irrigazione sia in terra, sia in vaso è un fattore fondamentale per la sopravvivenza della pianta.
Il luppolo sopravvive alla siccità temporanea, ma nel caso in cui d’estate non venga irrigata a dovere, la vegetazione soffre molto, e si può avere una fioritura scarsa o inesistente.
È bene imparare a conoscere il proprio terreno, e regolarsi con le bagnature come si fa per una pianta da orto. Una pacciamatura estiva con cippato o paglia protegge le radici dai raggi solari, mantiene il terreno più fresco e la pianta necessita di irrigazioni meno frequenti.
Molto peggio è quando si esagera con le bagnature, considerando che il luppolo non tollera il ristagno idrico.
Come mi comporto quando si sviluppano i primi germogli?
In primavera si possono recidere alla base tutti i germogli quando raggiungono l’altezza media di 80-100cm. Questa pratica si applica solo alle piante al secondo anno con vigoria medio buona. Dopo alcuni giorni la pianta produce una nuova vegetazione vigorosa, e tutta uguale, meno attaccabile dalle malattie fungine di stagione. Una volta che la seconda vegetazione avrà nuovamente un’altezza discreta, si provvederà a scegliere una media di 3-4 germogli vigorosi per ogni tutore, più un paio di riserva qualora serva sostituirne qualcuno di rovinato nei giorni successivi.
Ci sono dei trattamenti da effettuare per mantenere in salute la pianta?
Il luppolo è una pianta che in condizioni opportunamente ventilate, e di concimazioni adeguate, si presenta resistente e risponde bene agli attacchi di malattie fungine, acari e insetti.
Le principali malattie che possono presentarsi nell’arco dell’anno sono:
Peronospora, oidio, acari, afidi, larve di lepidottero, cimici.
La lotta a queste malattie spesso si rende difficile per la mancanza di prodotti antiparassitari specifici per il luppolo ed una legislazione molto rigida.
La reperibilità e l’uso di prodotti fitosanitari si presenta quindi la scelta meno facile da adottare.
Per questo si consiglia a chi volesse intraprendere la strada della lotta biologica, l’ausilio di:
Bacillus thuringiensis “kurstaki”, Metarhizium anisopliae, Beauveria bassiana per insetti e acari; Bacillus subtilis, prodotti rameici e zolfo, e olio di buccia d’arancio dolce, contro le malattie funginee.
Tutti questi prodotti, se usati nel loro formato commerciale, e a calendario, possono giocare un ruolo fondamentale nella coltivazione della pianta.
Importanti sono i trattamenti post-raccolta, e invernali a base di olio minerale.
Quando si raccoglie il luppolo?
L’epoca di raccolta è difficile da stabilire perché dipende molto dal fotoperiodo e dall’andamento climatico. Ci sono varietà a fioritura precoce, media, e tardiva.
Tuttavia a seconda della zona di coltivazione questa indicazione risulta talvolta sfalsata. Il periodo di fioritura può andare da agosto a fine settembre.
Cosa bisogna fare dopo averlo raccolto?
Una volta raccolto, il luppolo va essiccato, considerando una perdita indicativa di circa i 3/4 del suo peso.
L’essicazione a freddo per deumidificazione, è quella che garantisce il miglior aroma, tuttavia, coincidendo spesso la raccolta con i primi temporali di agosto, è meglio ricorrere in alcune regioni ad una essicazione ventilata a 50/60°C a seconda dell’apparecchiatura disponibile, girando più volte i coni.
Come va conservato una volta raccolto?
Una volta raccolti, i coni possono essere usati ancora verdi, oppure essiccati e messi sottovuoto, sia in frigo (se consumati a breve), sia in freezer.
Si può ricorrere a livello hobbystico ad una pressatura in dischetti post essicazione.
La palletizzazione richiede apparecchiature specifiche con temperatura controllata per non ossidare il materiale.
Quali sono le operazioni da effettuare alla pianta una volta raccolti i coni?
Dopo la raccolta, che spesso comporta il taglio della vegetazione all’altezza di 1mt, si consiglia un trattamento rameico ed una concimazione con un concime organo-minerale a lento rilascio ricco di potassio e microelementi, per favorire la preparazione delle gemme per la primavera.
Cosa devo fare per il riposo invernale?
Durante il riposo invernale la pianta va lasciata stare, tranne in prossimità di fenomeni di gelo forte, e in presenza di piante con meno di 2 anni di coltivazione. In altri casi si può coprire con paglia oppure cippato.
In caso di altri dubbi e/o perplessità, non esitate a contattarci a [email protected].