Tra tutti gli stili che si possono trovare nel mondo della birra la questione della temperatura a cui servirla emerge abbastanza spesso, ma su questo argomento sono davvero poche le verità assolute e le preferenze di ogni consumatore spesso si distanziano dalle regole generalmente accettate. Ogni consumatore potrà quindi decidere fino a che punto rispettare le regole generali illustrate qui di seguito.

Per cominciare è il caso di sfatare due miti molto diffusi. Primo, la birra va servita molto fredda: sono i grossi produttori di birra a volere che lo si creda, perché la sensazione del freddo inibisce i recettori del gusto sulla lingua. Da quando hanno iniziato a posizionare i propri prodotti in base a ogni caratteristica immaginabile tranne il sapore, i colossi del settore birrario hanno bisogno di neutralizzare l’importanza del gusto. Un mezzo di ingestione di alcol non necessita del sapore, che anzi di solito disturba, e infatti le bevande rinfrescanti alternative come la soda, il tè freddo o l’acqua hanno in genere sapori meno offensivi delle birre più commerciali. Ecco un altro motivo per cui è importante rendere insensibili le papille gustative, e che rende evidente cosa intendono i pubblicitari quando parlano del “gusto fresco” di una birra. La risposta quindi è no, la birra non deve essere quasi congelata; anzi, una buona birra non dovrebbe proprio esserlo.

Secondo mito, la birra inglese è servita a temperatura ambiente o “calda”. Non è così, anzi è servita a temperature di cantina, cioè tra 12 e 14°C. Per temperatura ambiente si intendono 21°C, c’è una bella differenza.

La temperatura migliore per servire la birra si trova a metà tra “ghiacciata” e a temperatura ambiente. Spesso si generalizza in base al colore delle varie birre, giungendo a molte conclusioni errate, ma comunque in fatto di temperatura sembra che il colore faccia molta differenza. In genere le birre chiare vanno servite fredde, mentre all’estremo più alto del termometro si trovano le grandi birre scure come le Quadrupels, Imperial Stouts e Barley Wines. Gli stili inglesi si servono a temperatura di cantina e praticamente tutto il resto si colloca a metà strada.

Servire molto fredda (0-4°C): qualunque birra di cui non si voglia gustare il sapore. Lager chiare, Malt Liquor, Golden Ale e Cream Ale canadesi, sidro a bassa gradazione o in stile canadese, americano o scandinavo.

Servire fredda (4-7°C): Hefeweizen, Kristalweizen, Kölsch, Premium Lager, Pilsner, Pilsner tedesche classiche, birre alla frutta, Golden Ale in stile brewpub, European Strong Lager, Berliner Weisse, Belgian White, American Dark Lager, Fruit Lambic e Gueuze dolcificate, birre tipo Duvel.

Servire fresca (8-12°C): American Pale Ale, Amber Ale, California Common, Dunkelweizen, Sweet Stout, Stout, Dry Stout, Porter, Golden Ale inglesi, Fruit Lambic e Gueuze non dolcificate, Faro, Belgian Ale, Bohemian Pilsner, Dunkel, Dortmunder/Helles, Vienna, Schwarzbier, Smoked, Altbier, Tripel, Irish Ale, sidro in stile francese o spagnolo.

Servire a temperatura di cantina (12-14°C): Bitter, Premium Bitter, Brown Ale, India Pale Ale, English Pale Ale, English Strong Ale, Old Ale, Saison, Lambic pure, Flemish Sour Ale, Bière de Garde, Baltic Porter, Abbey Dubbel, Belgian Strong Ale, Weizen Bock, Bock, Foreign Stout, Zwickel/Keller/Landbier, Scottish Ale, Scotch Ale, American Strong Ale, Mild, sidro in stile inglese.

Servire calda (14-16°C): Barley Wine, Abt/Quadrupel, Imperial Stout, Imperial/Double IPA, Doppelbock, Eisbock, Mead.

Servire bollente (70°C): Quelque Chose, Liefmans Glühkriek, birre invernali scure e speziate come la Daleside Morocco Ale.

Per approfondire:

Libro “Degustare le birre” di Randy Mosher

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