Chi produce birra conosce bene l’importanza dell’andamento della densità durante la fermentazione. Già dalle prime produzioni con i kit infatti è necessario monitorare la densità a fine fermentazione per valutare il momento adatto per procedere all’imbottigliamento. Man mano che aumenta l’esperienza e si adottano via via tecniche di produzione più complete, l’andamento della densità diventa uno strumento chiave anche per altri scopi: valutare la cinetica della fermentazione e la vitalità del lievito; individuare il momento preciso per fare dry-hopping; quando alzare la temperatura durante il fast lagering; recuperare il lievito; etc.

Le possibilità per fare queste misurazioni sono essenzialmente due:

  1. prelevare regolarmente campioni di birra e misurarli con gli strumenti classici (con il conseguente consumo di tempo e attenzione all’igiene che ne consegue)
  2. utilizzare un sistema che monitori la densità in tempo reale

In questo articolo andremo a parlare di alcuni strumenti che permettono proprio di avere una lettura in tempo reale della densità del nostro mosto/birra in fermentazione: TILT, Float e Plaato.

Partiamo con i primi due: TILT e Float. Entrambi sono due densimetri che misurano la densità grazie a un giroscopio che converte il grado di inclinazione del dispositivo (che dipende dalla densità) ad un valore numerico. È sufficiente quindi immergerli nel liquido da misurare, e collegarsi a loro con un dispositivo per avere il valore attuale. Entrambi hanno inoltre la capacità, in modi diversi, di trasmettere continuamente i dati su un dispositivo per ottenere delle curve complete di andamento della densità nel tempo. È inoltre possibile un’integrazione con software brassicoli (come Brewfather) per esportare la curva ed abbinarla ai dati del lotto di produzione. Quali dunque le differenze tra i due?

Grafico ottenuto collegando il TILT a Brewfather, tramite uno smartphone sempre acceso e collegato via Bluetooth al TILT

Il TILT è di produzione americana, ed è stato il primo dispositivo simile ad uscire sul mercato. Presenta delle dimensioni contenute, una batteria di lunga durata (12 mesi circa di attività; non ricaricabile), e un modulo Bluetooth. È possibile interagirvi semplicemente scaricando l’app TILT 2 e accendendo il Bluetooth dal proprio smartphone. Così facendo otterremo la densità e la temperatura in tempo reale. È inoltre possibile collegarvi un vecchio smartphone che non si utilizza più, per sincronizzare in tempo reale i dati su Google Sheets o su Brewfather, ed ottenere la cinetica della fermentazione. Per la procedura completa vi rimandiamo al sito del produttore, con guida esaustiva e domande e risposte.

Schermata base dell’app TILT 2

Il Float è invece un dispositivo di recente rilascio, made in Olanda. È un po’ più ingombrante del TILT, e anziché un modulo Bluetooth comprende un modulo Wi-Fi per la trasmissione dei dati. Ciò implica una maggiore portata del segnale, ma si rende indispensabile una rete Wi-Fi stabile (volendo è possibile utilizzare uno Smartphone con hotspot). La batteria è ricaricabile facilmente tramite una micro USB e un collegamento a 5V e 1A (ricarica in circa 8 ore). Se ricaricato prima dell’uso garantisce la durata per tutta la fermentazione, e anche più. Trasmette i dati direttamente al sito del produttore, accedendo al quale è possibile monitorare facilmente l’andamento delle proprie produzioni. Si può facilmente integrare anch’esso con Brewfather. Anche in questo caso per la guida completa vi rimandiamo al sito del produttore, ricco di materiale e informazioni per un corretto utilizzo.

Per entrambi i prodotti si raccomanda spesso la calibrazione, idealmente prima di ogni utilizzo, per garantire la precisione della lettura. Tutti i fattori che interferiscono con la posizione dello strumento possono falsare la lettura (lievito in high krausen, eventuali depositi di lievito), ed è quindi possibile che nelle fasi più tumultuose la lettura non sia perfettamente stabile. Dipende molto dal ceppo di lievito e dall’andamento della fermentazione stessa. Si tratta di strumenti che non hanno l’affidabilità di un saccarometro/rifrattometro digitale, ma permettono comunque nella maggior parte delle situazioni di avere dati precisi e molto utili per le proprie produzioni. Riassumendo quindi le differenze e le similitudini tra i due:

TILT

  • batteria non ricaricabile di lunga durata
  • comunicazione tramite Bluetooth
  • non semplice da aprire, ma è sufficiente aprirlo una volta ogni 12-18 mesi per il cambio batteria
  • dimensioni contenute
  • possibilità di lettura singola da dispositivo, o grafico di andamento nel tempo
  • integrabile con Brewfather

Float

  • batteria ricaricabile, di media durata
  • comunicazione tramite Wi-Fi, maggiore portata rispetto al Bluetooth
  • semplice da aprire e chiudere, necessario per la ricarica
  • ingombro maggiore rispetto al TILT
  • grafico di andamento in tempo reale sul sito del produttore
  • integrabile con Brewfather e Grainfather APP
Grafici prodotti dal Float, visionabili dal proprio account creato sul sito. Sono riportati temperatura, densità e carica della batteria.

Passiamo ora invece a parlare del Plaato. Questo dispositivo ci permette di monitorare l’andamento di fermentazione e densità basandosi unicamente sulle bolle di anidride carbonica espulse. Il Plaato infatti va a sostituire il normale gorgogliatore, e possiede un sensore in grado di rilevare e contare le bolle createsi durante la fermentazione. Il software quindi procede a correlare il numero di bolle con l’attività fermentativa. Il dispositivo si connette tramite Wi-Fi, ed è possibile interfacciarsi ai risultati tramite un’app dall’interfaccia grafica completa e accattivante. L’alimentazione avviene tramite un alimentatore con cavo lungo 3 m. La misurazione tramite l’anidride carbonica espulsa lo rende insensibile a problematiche di schiuma i cappello di lievito, a differenza di TILT e Float. Tuttavia va utilizzato su fermentatori tra i 12 e i 50 L, e per una misurazione precisa il fermentatore deve garantire una perfetta tenuta, e non essere aperto (in particolare durante la fase tumultuosa). Se dovesse rendersi necessario aprirlo, ad esempio per il dry-hopping, è importante richiuderlo nel più breve tempo possibile, per evitare di espellere anidride carbonica non rilevata dal dispositivo. Sul sito del produttore si possono trovare tutte le altre informazioni. Riassumendone quindi le caratteristiche:

Plaato

  • alimentazione tramite cavo
  • comunicazione tramite Wi-Fi
  • semplice la pulizia, sanitizzazione e manutenzione
  • non necessita calibrazione e misura non influenzata dal krausen
  • APP con interfaccia completa ed intuitiva
  • Integrabile con Brewfather
Ecco come si presenta l’app del Plaato

2 COMMENTI

    • Buongiorno,

      TILT e FLOAT sono stati provati assieme. La precisione è praticamente la medesima, se calibrati correttamente. Rispondono un po’ diversamente alle fluttuazioni dovute ai moti della fermentazione (in quanto hanno un peso e una forma diversa), ma direi che a livello di precisione in sé sono comparabili (nei pro e nei contro di questo tipo di strumenti). Le maggiori differenze sono gli altri aspetti: comunicazione via wi-fi/bluetooth, batteria ricaricabile/non, grafici su sito o necessità di avere uno smartphone “di appoggio”.
      Sul nostro canale Youtube trova un ulteriore spiegazione di questi due strumenti: https://www.youtube.com/watch?v=ZOiJ9Hc5WeU

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